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IL FURETTO
Dott. Giuseppe Larosa - Roma
Il furetto (Mustela putorius furo) è uno dei pochi mustelidi che può essere allevato come animale da compagnia. Già nel IV sec. A.C. veniva allevato ed addestrato per cacciare i roditori ed i serpenti.
Questo esserino, molto socievole ha fatto sì che in questi ultimi anni aumentasse notevolmente la sua richiesta come piccolo animale da tenere in casa.
Allevarlo fin da piccolo, vuol dire allevarlo ed addomesticarlo con estrema facilità, se preso già grande può invece dare seri problemi di educazione con una notevole tendenza ad essere mordace ed aggressivo con conseguente maggiore difficoltà nell'educarlo a non mordere, anche se, attraverso la selezione che ultimamente è stata fatta dagli uomini, il loro carattere è notevolmente migliorato.
Bisogna evitare di allevare furetti in case dove siano presenti dei bambini piccoli, non si conosce la causa, ma a volte, anche se raramente, possono arrecare lesioni con morsi o graffi ai bambini piccoli mentre stanno dormendo.
L'ambiente dove viene mantenuto il furetto non deve mai superare la temperatura di 32°C, poiché essendo animali che non hanno ben sviluppate le ghiandole sudoripare, a questa temperatura rischiano di avere dei colpi di calore con conseguenze gravi ed a volte mortali per l'animale, così come è da evitare di lasciare su un terrazzo, nei periodi estivi, quando non hanno la possibilità di trovare un luogo dove ripararsi dal caldo e dal sole diretto.
Sono degli animali spesso solitari, ed è preferibile che non vengano tenuti (a parte nel periodo della riproduzione) con animali sia dello stesso sesso che di sesso differente, a maggior ragione se si pensa che la femmina in presenza del maschio può presentare un periodo di estro continuo, e che per la metodica di accoppiamento, il maschio può creare, con gli accoppiamenti ripetuti, lesioni a volte anche gravi alla base del collo della femmina.
Se non vengono tenuti insieme, la femmina ha dei ripetuti e continui periodi di estro che vanno da marzo a settembre, con una notevole influenza del fotoperiodo sulla durata e sulla frequenza del calore e con un'ovulazione che viene indotta dall'accoppiamento, accoppiamento che di solito ha una durata variabile da una a tre ore.
Se la femmina, in questo periodo non si accoppia, rimane in una forma di estro continuo che può, per la eccessiva presenza di estrogeni in circolo, causare degli effetti tossici sul midollo osseo che se non corretto può portare addirittura alla morte della femmina a causa dell'iperestrogenismo. E' questo il motivo per il quale le femmine, se non si devono far riprodurre conviene che vengano sterilizzate. Il maschio se non deve essere utilizzato come riproduttore conviene castrarlo per diminuirne l'aggressività e lo sgradevole odore che emana per la presenza di ormoni sessuali in circolo.
Dopo il periodo di accoppiamento è preferibile separare gli animali di sesso opposto, e se l'accoppiamento non è stato fecondo bisogna controllare che la femmina non permanga, come ho sopra accennato, in uno stato di estro persistente, che potrebbe causare una forma di aplasia midollare.
Per quanto riguarda l'alimentazione, il furetto, essendo un carnivoro, ha bisogno di un alimento ricco di proteine, somministrandolo più volte al giorno e in piccoli pasti.
Se si vuole utilizzare un alimento preconfezionato e quindi bilanciato, si può utilizzare del cibo furetti, per visoni o per gatti, potendo alternare la dieta commerciale con carne, pesce,uova o latte, facendo però attenzione a non somministrare le uova (anche se il furetto ne va ghiotto) più di una volta a settimana, per evitare carenze di biotina, vitamina la cui carenza rende il pelo fragile ed opaco, con successiva desquamazione della pelle con possibili dermatiti la cui gravità dipende dalla durata della carenza vitaminica. Se gli si somministra spesso del pesce, bisognerà cercare di integrarlo con della tiamina (vitamina B1) la cui carenza se prolungata può portare l'animale a non alimentarsi, con rallentamento dei riflessi, incoordinazione dei movimenti fino all'atassia e successive possibili convulsioni.
Bisogna lasciargli sempre a disposizione dell'acqua e per evitare che possa versarla per terra o usarla per i suoi bisogni la cosa ottimale è quella di fornirgliela in abbeveratoi a goccia, come quelli che si usano per i conigli.
Il suo odore caratteristico e particolare, che spesso da fastidio al proprietario dell'animale, non è legato solamente alla presenza nelle sue ghiandole perianali di un secreto, il mustelano, ma in misura maggiore è dovuto alla secrezione delle ghiandole sebacee cutanee che vengono stimolate maggiormente a secernere questo prodotto nei periodi di maggiore attività sessuale, ecco perché spesso è inutile asportare queste ghiandole se poi non si effettua la castrazione del maschio o la sterilizzazione delle femmina.
Il furetto, è un animale particolarmente sensibile al virus del Cimurro del cane, malattia per la quale si può arrivare addirittura ad una mortalità del 100%. Per questo motivo è molto importante effettuare una prevenzione vaccinale nei confronti di questa malattia.
Nel nord dell'America, il furetto Mustela nigripes, il furetto con le zampe nere, come conseguenza di un'infezione da Cimurro in tutto il paese, un po di anni addietro, ha rischiato la totale estinzione per la elevata recettività nei confronti di questo virus.
Ai primi sintomi di natura respiratoria, si deve effettuare il prima possibile una diagnosi differenziale con l'influenza (per la quale il furetto è molto recettivo), ed il virus della malattia che causa il cimurro.
Negli stadi iniziali della malattia, poiché la sintomatologia è simile per entrambe, l'unico modo per essere sicuri del tipo di malattia che ha contratto l'animale è quello di mettere in evidenza nei leucociti oppure negli strisci congiuntiveli gli antigeni virali con l'immunofluorescenza indiretta.
Per il cimurro, il periodo di incubazione della malattia, in base allo stato del sistema immunitario dei singoli animali, può variare da un periodo di quattro giorni a trenta giorni, con una sintomatologia che varia di intensità da individuo ad individuo.
Di solito l'animale inizia con un aumento della temperatura corporea che si attesta sui 40,5°C.
Questa ipertermia come conseguenza provoca all'animale uno stato di abbattimento e di diminuzione o mancanza dell'appetito. Successivamente, oltre alla febbre si possono presentare una congiuntivite ed una rinite mucopurulenta, con possibili complicazioni legate ad una infiammazione delle palpebre (blefarite) ed una infiammazione della cornea (cheratite) con possibile formazione di ulcere corneali.
Ancora qualche giorno e si può presentare una ipercheratosi dei cuscinetti del piede, lesione che ha fatto dare alla malattia il nome di "hard pad disease".
Altre volte, ai sintomi respiratori si possono associare dei sintomi cutanei come l'eritema delle labbra che a volte si estende fino al mento.
La sintomatologia respiratoria, può aggravarsi causando all'animale una polmonite od una broncopolmonite che portano, quasi sempre, a morte l'animale.
L'interessamento del sistema nervoso, con una sintomatologia di tipo neurologico, si può instaurare dal 12° giorno in poi, con un'encefalite virale che porta, anche in questo caso a rapida morte l'animale. Nel periodo della sintomatologia di tipo nervoso, il furetto può presentare uno stato di ipereccitabilità, salivazione eccessiva, aggressività, e convulsioni.
Se si hanno più furetti, è molto importante, ai primi sintomi di raffreddamento, congiuntiviti o riniti di uno solo dei furetti, isolarlo dagli altri animali per il tempo necessario per poter controllare l'evoluzione della sintomatologia e se non vaccinati nei confronti di questa malattia, farli subito vaccinare.
Per quanto riguarda la prevenzione con le vaccinazioni, il programma vaccinale deve essere iniziato a 6-8 settimane di vita, con la prima vaccinazione, dopo aver effettuato un esame parassitologico delle feci ed aver eliminato eventuali parassiti intesinali. La seconda vaccinazione la si effettua a 9-12 settimane di età.. Il richiamo successivo lo si effettua a 15 mesi di età ed i richiami successivi ogni 2 anni.
I sopra descritti programmi vaccinali, vanno effettuati, utilizzando vaccini prodotti per essere utilizzati sui visoni oppure in mancanza di questi, utilizzando un vaccino a virus spento oppure, in alternativa, un vaccino vivo, modificato, coltivato ed attenuato su embrioni di pollo (avianizzato) con passaggi ripetuti, in quanto metodica ritenuta più sicura, perché meglio tollerati dal furetto rispetto a vaccini cosiddetti "caninizzati" che possono causare alcuni seri effetti collaterali.
Non ha invece alcuna influenza utilizzare per l'inoculazione del vaccino la via intramuscolare oppure la via sottocutanea. Se si tratta di un furetto nordamericano dalle zampe nere, si deve evitare di utilizzare vaccini a virus vivo, e si devono evitare pure i vaccini a virus attenuato, perché in questa specie, il vaccino deve essere inattivato e da ripetersi ogni sei mesi invece dei soliti dodici mesi che vengono fatti trascorrere usualmente per i richiami vaccinali.
Altra vaccinazione da effettuare, anche se come patologia non è presente in Italia ( se escludiamo i casi di rabbia silvestre ai nostri confini) è la profilassi per la rabbia, importante, più che per la malattia, per poter tranquillizzare le persone che vengono eventualmente morse durante i giochi, in alcuni casi un po' vivaci, del piccolo animaletto. Per questo vaccino è importante utilizzare un vaccino spento per evitare alcuni effetti collaterali dei vaccini a virus attenuati.
Un importante accenno và fatto alla filariosi cardiaca, in quanto il furetto è predisposto a contrarre questo tipo di parassitosi, tanto che questo animale è stato utilizzato nella ricerca farmacologia per poter testare dei farmaci antifilaria.
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